Menu
2015-11-15 09-58-12-17

L’anello del Monte La Caccia

Parco Nazionale del Pollino, 15/11/2015

Abbiamo pensato che l’autunno fosse la stagione più adatta per tornare su La Caccia, una montagna che si staglia con tutta la sua imponenza sulle coste del Mar Tirreno. Il suo versante occidentale mostra infatti, ripide pareti e dirupi che dominano i più dolci declivi che lentamente si immergono nel blu del mare. In questa meravigliosa stagione, ed in particolare su queste montagne di Orsomarso, è possibile godere di splendide cromie. I colori caldi degli alberi e delle piante caducifoglie, contrastano con il verde dei pini loricati e con il blu del mare e del cielo. Partiamo dalla frazione di Trifari (725m), dove un simpatico cagnolino sembra ansioso di mostrarci il percorso. Ad un certo punto però, abbandoniamo la stradina e impegniamo un sentierino sulla sinistra, che risale la propaggine sud-occidentale della montagna. Il sentiero non è molto battuto, ed è invaso da erba alta, risultando quindi difficoltoso da percorrere. Anche il cagnolino, decide di abbandonarci, e di aggregarsi ad un gruppetto che prosegue lungo il percorso per il rifugio Belvedere. Il panorama è magnifico lungo tutta la salita, con il mare sempre protagonista e l’isolotto di Cirella in lontananza.

Man mano che saliamo, il percorso diventa molto più agevole e raggiunge una piccola anticima (1239m). Attraversiamo un vallone tenendoci pressoché isolivello, per poi riprendere a salire lungo il costone di sud-ovest fino a raggiungere una sorgente (1545m). La nebbia ci avvolge, e l’ambiente intorno a noi si trasforma, assumendo un aspetto arcano e misterioso. Entriamo nel bosco che circonda la cima ed il terreno diventa sempre più ripido. Nell’ultimo tratto, siamo costretti ad aiutarci con le mani, ma la vetta è vicina e dopo un ultimo sforzo la raggiungiamo (1744m). Peccato non poter godere del panorama dalla vetta, ma la montagna è anche questa, e chi la ama come noi, apprezza anche l’atmosfera enigmatica creata dai loricati avvolti nella nebbia. Dopo una sosta in vetta, riprendiamo l’escursione, percorrendo la crestina est nel bosco, per poi scendere lungo la cresta sud, fino a raggiungere La Croce e il rifugio Belvedere.

A questo punto il sentiero perde quota, solcando terreni erosi, dall’aspetto lunare, fino a raggiungere nuovamente il bosco. Qui siamo sotto le nuvole che fino a poco prima ci avvolgevano, e lo sguardo viene rapito dal riflesso luccicante del sole basso sul mare che sembra non avere confini. Torniamo al punto di partenza soddisfatti, perché sazi di tanta bellezza.