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Pini Loricati di Serra di Crispo ricoperti dalla calabrosa
Pini Loricati di Serra di Crispo ricoperti dalla calabrosa

La voce ovattata della neve

Parco Nazionale del Pollino, 15/03/2015

Durante la scorsa settimana alcuni nostri amici di San Severino hanno fatto una bellissima escursione su Serra di Crispo partendo dalla frazione di Mezzana Frido nei pressi delle sorgenti. Dopo la loro escursione ha nevicato ancora e quindi, confidando nel buon innevamento fino a bassa quota, abbiamo pensato di compiere la stessa escursione, la domenica dopo, insieme ad Umberto. E così, domenica, raggiungiamo Mezzana Frido e subito ci rendiamo conto che ci serà da sudare parecchio, e non solo per il dislivello da colmare o per la neve pesante, ma per il sole, che picchia già dalle prime ore del mattino. Però il pensiero di raggiungere una vetta straordinariamente innevata, nonchè dell’interminabile discesa che ci aspetta (sono circa 7 km e oltre 1000 metri di dislivello), ci fa salire con passo deciso e costante. Il giorno prima, il sole, ha lavorato la neve, che rumoreggia sotto i nostri passi mentre rompono la crosta ghiacciata, ma di lì a breve, a metà del bosco che ci avrebbe condotti a Piano Iannace, la situazione cambia. La neve diventa farinosa e la sua “voce” diventa ovattata sotto i nostri passi. E’ una voce che ci ipnotizza e ci fa avanzare senza sosta, così che non smetta di sussurrare.

Raggiungiamo Piano Iannace, ricoperto da metri di neve, e lo attraversiamo, per poi imboccare il sentiero che conduce alla fontana di Pitt’accurc’. La neve è ancora abbondante sugli alberi e sembra plasmata dal sole che ha creato forme curiose ed instabili sui rami. La fontana di Pitt’accurc è ormai sepolta, ed il palo segnaletico al suo fianco, spunta appena.

Dopo una breve sosta, ripartiamo per affrontare l’ultima rampa che ci separa dalla vetta, mentre la nebbia comincia a coprirla. Lo spettacolo dei Pini Loricati imbiancati ha inizio! Ogni passo è una sorpresa! Gli alberi sono caricati all’inverosimile e piegati dal peso del ghiaccio, ma resistono, imponenti e fieri. Di tanto in tanto la nebbia si apre e ci mostra le altre vette abbracciate dalle nuvole.

Ci prepariamo per la discesa all’ombra di un pino loricato che ci ripara dal vento, e poi partiamo per la lunghissima e continua discesa, interrotta solo a Piano Iannace e un po’ più avanti, nel bosco, dove bisogna superare delle piccole salite.

Un’altra fantastica scialpinistica, in una natura dalla bellezza infinita.