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2007-05-20 12-35-16-00

Montea

Parco Nazionale del Pollino, 20/05/2007

Per rimanere nel tema che non sono solo le vette più alte a dare forti emozioni, questa domenica siamo stati su una delle vette più affascinanti dell’Orsomarso: La Montea (mt.1785). Purtroppo il giorno prima dell’escursione, le previsioni cambiano e passano da nemmeno una nuvola, a tempo instabile con possibili temporali. Confidando in un errore delle previsioni, la nostra meta non cambia e domenica mattina siamo alle 8:30 a Cornìa (mt.1009). Il punto di partenza si raggiunge da Sant’Agata d’Esaro percorrendo una stradina a fondo naturale che nella parte più alta diventa parecchio malridotta e quindi percorribile solo con mezzi fuoristrada. Lasciata l’auto vicino alla fontana di Cornìa cominciamo a risalire il sentiero che passa prima davanti alla sorgente Acqua la Pietra (mt.1094) e poi raggiunge la cresta SE di Montea in corrispondenza di una selletta molto panoramica. Ma le nuvole cominciano già ad affollare il cielo e durante la risalita della cresta ci invadono, concedendoci solo attimi di paesaggio. La cresta affilata e seghettata è davvero affascinante e selvaggia. Ci da in continuazione l’impressione di aver quasi raggiunto la cima per poi accorgerci che ce n’è un’altra più avanti. Arrivati in cima, dove si trova una colonnina triangolare (punto geodetico), mangiamo qualcosa e attendiamo per vedere se la nebbia si dirada. Non sappiamo infatti, se ci conviene continuare per la vetta vera e propria pochi metri più alta (mt.1825) o tornare indietro. La consapevolezza, che anche se raggiungessimo la vetta, non riusciremmo comunque a godere del suo panorama, ci fa decidere di tornare indietro. Mentre scendiamo, a tratti il cielo si apre regalandoci qualche scatto, ma poi subito le nuvole ci avvolgono nuovamente. A pochi minuti dall’auto incontriamo un pastore che cerca le sue capre e che noi abbiamo visto molto più in alto in una zona davvero impervia. Il pastore per nulla preoccupato, si ferma per scambiare due chiacchiere con noi, e poi riprende a salire per recuperare il suo gregge. Noi rientriamo comunque soddisfatti per l’escursione e con il proposito di tornare in autunno, con l’aria più limpida e in grado di regalarci i panorami che sicuramente solo Montea sa offrire.