Monte Amaro
Parco Nazionale della Maiella, 01/06/2008
Abbiamo sempre meno tempo di pubblicare le foto delle nostre escursioni, ma per questa non potevamo mancare. Infatti, la nostra attività escursionistica non si è affatto fermata e, dopo altre tre escursioni scialpinistiche (da Colle dell’Impiso a Serra di Crispo, da Colle dell’Impiso a Monte Pollino, dall’Acqua Tremola a Serra di Crispo), e tre a piedi (da Salicone a Monte Alpi, dal Convento di Colloreto a Monte Pollino, da Colle dell’Impiso a Serra Dolcedorme), in occasione del ponte del 2 Giugno abbiamo organizzato l’ascesa a Monte Amaro (mt.2793) nel parco Nazionale della Maiella, una vetta che ci ha sempre affascinato ma che fin’ora non abbiamo mai avuto l’occasione di raggiungere. Il punto di partenza scelto è la Madonna della Neve (mt.2070) nei pressi del Blockhaus, anche se, dopo alcune ricerche, veniamo a conoscenza del fatto che la madonnina non è più raggiungibile in auto, ma che bisognerà partire dal rifugio Pomilio (mt.1892). L’escursione che già si prevedeva dura, si allunga quindi di altri 5Km e 180m di dislivello e per di più di strada asfaltata! La cosa non ci ferma ma decidiamo di partire un po’ prima. Alle 5:45 siamo al rifugio Pomilio e cominciamo subito a salire sui prati della Maielletta, evitando parte della strada asfaltata. Impieghiamo circa 40 minuti per raggiungere la Madonnina, e senza soffermarci più di tanto sui sedili e sulla stradina in cemento che hanno preso il posto del vecchio parcheggio, cominciamo subito a salire sulla piccola cima del Blockhaus (mt.2140). La vista dalla cima è già stupenda e lo sarà praticamente per tutto il lunghissimo percorso di cresta che ci accingiamo a percorrere. Il primo tratto quasi pianeggiante si sviluppa fino alla sorgente dopo Monte Cavallo (mt.2171). Evitiamo di far visita sia ai ruderi del Blockhaus (un fortino borbonico), sia alla tavola dei Briganti (delle incisioni lasciate da briganti e pastori durante il periodo dell’unificazione italiana) in quanto già visitati in un’altra occasione, e proseguiamo senza soste per la nostra meta, in modo da raggiungere la vetta prima di mezzogiorno ed evitando di beccarci il sole a picco durante la salita. La prima forte salita ci porta all’ampia vetta di Monte Focalone (mt.2676), poi scendiamo al primo dei Tre Portoni (mt.2568) per risalire all’appuntita vetta di Cima Pomilio (mt.2656). Ma è proprio qualche metro sotto la vetta che abbiamo la più bella sorpresa dell’escursione, due camosci, si affacciano dalla cima e si lasciano fotografare qualche minuto prima di scappare via. Da Cima Pomilio scendiamo al secondo portone (mt.2566) e risaliamo nuovamente, passando sotto la vetta di Monte Rotondo. Scendiamo infine al terzo portone attraversando tratti ancora innevati per poi intraprendere un percorso scomodo e esposto anche per via del misto neve e roccia che ci porta all’altopiano tra Monte Pesco Falcone e Monte Amaro. Un’ultima piccola discesa e poi la salita verso la vetta che sembra non arrivare mai. Alle 11:15, dopo 12Km di cammino siamo in vetta (mt.2793), stanchi ma soddisfatti, anche se siamo consapevoli del fatto che dovremo affrontare gli stessi saliscendi anche al ritorno. Ci rifocilliamo un po’ accanto al bivacco Pelino e dopo aver scattato qualche foto allo stupendo panorama, cominciamo la discesa lungo la via dell’andata. La lunga discesa che mette a dura prova le nostre articolazioni si interrompe una mezzora solo quando arriviamo alla sorgente ai piedi del Focalone, dove ci rinfreschiamo all’ombra di qualche pino mugo chiacchierando con alcuni escursionisti di passaggio. Ripartiamo e dopo 1.5 ore di cammino raggiungiamo il punto di partenza. Che dire, un’escursione meravigliosa che ripeteremo quanto prima.