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2006-07-02 12-06-44-00

Cozzo del Pellegrino

Parco Nazionale del Pollino, 02/07/2006

Spinti dalla voglia di conoscere meglio i monti dell’Orsomarso siamo tornati, dopo due settimane, a percorrere i suoi sentieri. Questa volta abbiamo raggiunto la cima più alta del gruppo ovvero il Cozzo del Pellegrino (mt.1987), una montagna asimmetrica fatta di spaventosi strapiombi a NO e di pendii più dolci sugli altri versanti. Il rifugio Piano di Lanzo (mt.1351) è il nostro punto di partenza, dal quale raggiungiamo subito il Piano di Lanzo vero e proprio. Di qui percorsa una stradina forestale in direzione ENE raggiungiamo una bella radura dalla quale, impegnato un sentiero, saliamo ad una sella detta La Cresta (mt.1619). A questo punto il sentiero ci conduce in un bosco abbastanza aperto prima su una spalla e poi in un canalone per sbucare sulla cresta SO del Monte La Calvia (mt.1910) dove il bosco diventa molto fitto e intricato in quanto composto da faggi bassi e prostrati dal vento. Cercando di non perdere il sentiero usciamo allo scoperto sulla spalla S che percorriamo in ripida salita arrivando in vetta a La Calvia. Di qui scorgiamo la nostra meta e quindi ci rituffiamo nel bosco. Anche qui il bosco è come il precedente ossia molto intricato ma un sentiero appena sotto la linea di cresta ci permette di attraversarlo agevolmente scendendo fino all’insellatura che separa La Calvia dal Cozzo del Pellegrino (mt.1878) per poi risalire la cresta del Cozzo. A quota 1910 il sentiero ci porta fuori dal bosco per proseguire sulla cresta affilata. A sinistra abbiamo degli strapiombi da togliere il fiato e a destra un bosco impenetrabile. Purtroppo a causa di una nuvola che ci invade in questo tratto non abbiamo potuto scattare una foto che rendesse l’idea. La cresta è comunque facile a parte qualche tratto un po’ esposto e ci permette di raggiungere agevolmente la vetta dalla quale si gode di un panorama stupendo. A questo punto ignorando i segni bianco-rossi sulla cresta Est scendiamo nelle doline sotto la cresta per poi riguadagnare il sentiero più avanti dopo qualche saliscendi e l’attraversamento di qualche fascia di bosco. Ad un certo punto il sentiero si trasforma in strada forestale che dopo 5 Km di cammino ci riporta sulla strada asfaltata del rifugio. Un ultimo sforzo e copriamo gli ultimi 1.5 Km in salita che ci separano dall’auto.